sabato 25 aprile 2009

Lottare contro i mulini a vento

Ebbene sì. Far entrare in un cervello maschile i prodotti di un cervello femminile è un'operazione ardua, forse una missione impossibile, spesso una battaglia persa in partenza.

Questa cosa mi fa innervosire in maniera assurda. Ma devo farmene una ragione. Svilupperò il mio io a prescindere da questo.

Smetterò di provarci. Forse.

mercoledì 22 aprile 2009

Mamma e... DONNA!

Uno dei miei hobby è il canto. Stasera sono andata a provare per uno spettacolo a cui FORSE parteciperò. Era la prima volta che incontravo i musicisti. Due li conoscevo già altri due no. E ho avuto la spiacevole occasione di conoscerli stasera.

Il bassista (che mi conosce perchè abbiamo partecipato entrambi ad uno spettacolo nel quale sono andata in scena al settimo mese di gravidanza) mi chiede quanto ha ora il mio bimbo. E io rispondo. 7 mesi. A questo punto interviene il genio (chitarra o simili) e mi dice:
- Ah, e dove l'hai lasciato? Al betrotrofio? (o qualcosa del genere) E io:
- Eh?!
E il bassista:
- Intende dove si abbandonano i bambini.
E io: :-o
In questo momento non ho dovuto nemmeno collegare il cervello alla bocca, le parole sono uscite da sè:
- E' con suo papà, c'è qualche problema?! Adesso i padri non sono capaci di stare coi figli? Le mamme non possono fare più niente? No, non ho mica capito... Mio figlio deve per forza avere una madre frustrata?!
Alchè il genio:
-
Ah, la sindacalista!
E quell'altro (il bassista): L'utero è mio e me lo gestisco io!
E io provocatoria: Volete per caso l'indirizzo del mio blog?!

A questo punto abbiamo continuato a provare. Al momento di andar via ho sospirato:
- Speriamo che il papà non me l'abbia fatto morire! Ah, siete tutti così imbranati?!?

Non è la prima volta che mi capita qualcosa el genere. Ad un aperitivo a cui sono andata con una mia amica quando il pargolo aveva 3 mesi un conoscente, mentre cercavo di spiegare le motivazioni per cui una donna quando diventa mamma non deve annullarsi ma mantenere i suoi spazi e via dicendo, mi ha risposto così:
- Sì, belle scuse.
SCUSE?


1. Si chiede mai ad un padre DOVE HA LASCIATO SUO FIGLIO?

2. Un uomo ha bisogno di "giustificare" ciò che fa nella sua vita?

3. Una donna non può essere libera di vivere come cavolo vuole senza essere additata da anticonformista, sovversiva, rompipalle?
Non penso che la voglia di poter dire e fare quello che desisera evidenzi un suo determinato orientamento politico, un determinato colore della pelle o pensieri di una certa cultura ecc. Si dà per scontato che la donna debba sottostare a quello che la società (uomini = il soggetto giudice) decide per lei (donna = oggetto da giudicare, accidente)?*


Oggi mi sono sentita superiore. Poveri esseri stupidi e ciechi. Poveri uomini.


Sto correndo un rischio: quello di non guardare più in faccia nessuno, di vederli piccoli, miserabili, solo perchè hanno un coso in mezzo alle gambe. Coso con il quale pretendono di dimostrare la loro forza, la loro potenza e il loro potere, la loro virilità. Coso che è anche la loro prigione. Una prigione buia e vuota.


Poveri. Poveri sciocchi.

Poveri. poveri perchè non hanno la possibilità di vedere.


Oggi va' così. E non è facile avendo un compagno col quale doversi relazionare ogni giorno e un figlio maschio da educare.

*Rimando ai numerosi interventi inerenti all'argometo fatti su iononmidepilo da Denise, che è sempre riuscita ad esplicitare al meglio ciò che provo spesso anch'io.

domenica 19 aprile 2009

Forse non sono stata programmata per amare

O meglio... Sono stata programmata per amare solo me stessa.

So che in realtà non è così. Nel senso... La mia incapacità di "amare incondizionatamente" non è dovuta a un mio difetto di preogrammazione ma "semplicemente" al mio bagaglio di esperienze personali. Non esperienze in società ma esperienze in famiglia.
Alle quali poi sì, si sommano le caratteristiche della società in cui viviamo.

Premetto che non sono minimamente una persona "egoista". Ma, posto che tutti noi agiamo secondo il nostro egoismo intrinseco, si può dire che i meccanismi attraverso i quali cerco di appagare il mio io pensante e agente sono abbastanza contorti e di difficile comprensione.

Semplificando i termini della riflessione posso ben constatare che la mia persona mi porta sempre e comunque ad analizzare i difetti degli individui con i quali interagisco. Sono sempre sull'attenti, individuando dove e come chicchesia possa "fregarmi", mancarmi di rispetto, sottovalutarmi.

Ogni giorno devo dimostrare al mondo intero che io valgo, che non sono stupida. Che 'non mi potrai mai mettere i piedi in testa'. Che 'non mi potrai mai prendere in giro'.

Tutto questo per affermare la mia identità, a dimostrazione della mia fondamentale insicurezza latente.

Come si può amare con queste premesse? Se si cerca costantemente di dimostrare la propria forza e il fatto che nessuno possa in nessun modo scalfirti? Se si sta sempre attenti a non lasciare parti "molli" in quella corazza, all'apparenza spessa, faticosamente costruita negli anni? Anni in cui si perdono i ricordi della tua sofferenza e non riesci neanche più a rispondere ai tuoi perchè?.

In realtà è solo la paura che ti attanaglia la gola. Ma paura di cosa? Non lo sai. C'è chi dice dell'abbandono. Ma non riesci a constatarlo razionalmente ed empiricamente.

E sei condannata a vivere così.


mercoledì 8 aprile 2009

Nostalgia...

Adesso che sto uscendo da quell'atmosfera di sogno ovattato e nebuloso che è il post parto torno col pensiero a ciò che era di me prima. Ricordi, sensazioni, emozioni si susseguono una dietro l'altra, si accavallano, mi prendono e mi portano lontano... Ricordi di spensieratezza, di allegra euforia e di dolce follia. Atmosfere, luci, colori, musica e odori. E mi chiedo se torneranno mai...

Già, perchè quando diventi mamma vai in stand by per un po'. Può essere un mese, un anno, o anche tutta la vita. E in quest'ultimo caso non si tratta più di stand by ma di stop.

E' difficile tornare alla vita 'normale'. Non sai se ce la farai. E ad ogni modo senti il peso di un dovere, di un' imposizione esterna. Come se annullarsi sia la scelta "più giusta". Chissà poi perchè.

Razionalmente mi convinco di determinate cose... Poi però al momento di agire qualcosa viene meno.

So per certo che certe emozioni resteranno per sempre nel passato... Dovrò accontentarmi di cullarmi nei ricordi... Certe sensazioni non torneranno più... Lasceranno solo fortissimi sentimenti nostalgici, mi faranno trattenere il respiro, versare qualche lacrima e il cuore mi farà un po' male... Mi regaleranno quella sensazione agrodolce che mi spiazzerà, che mi lascerà immobile, incapace di reagire.

Penso però che le emozioni non siano finite. Se ne possono creare di nuove... Ancora...

Ancora.


Bisogna solo crederci davvero e lasciarsi andare. Bisogna liberare la mente dal corpo, lasciar liberi i pensieri di scappare via... E vivere...

Vivere.



domenica 5 aprile 2009

Il 10 gennaio scrivevo questo...

Ti guardo mentre dormi qui, nel lettone con me, e piango... Sei bellissimo amore mio... Ti ossevo... Il tuoi occhi chiusi, la tua bocca, le tue manine. E mi dico che può succedere qualunque cosa ma finchè ci sarai tu il mio cuore dovrà solo gioire...

A volte mi chiedo perchè me la prendo col mondo nonostante abbia al mio fianco un angelo come te... Ti amo con tutta me stessa e mi sento una madre a metà perchè non riesco a mettere in secondo piano le cose poco importanti, mi innervosisco, quando dovrei solo gioire perchè ho te... La cosa più bella del mondo...

Solo quando mi soffermo a guardarti il resto svanisce... Tu sei tutto il mondo per me e non deve esserci niente che possa turbare la nostra serenità... Voglio che tu sia felice. Voglio che tu abbia una mamma felice.

Non riesco ad esprimere a parole quello che provo perchè è troppo forte... Tu sei la luce delle mie giornate!

Siamo un'unica cosa, da quando eri dentro di me, attaccato alla vita, e il mio respiro era il tuo respiro... Ora nulla puo' separare cio' che è stato unito indissolubilmente... Niente, neanche la morte... Ti ho nutrito di me e tu ora mi nutri ancora di più... Un tuo sorriso per me è la gioia più grande, le tue lacrime sono la sofferenza più atroce... Se tu stai male sto male anch'io, se tu gioisci il mio cuore si riempie... Ogni giorno che passa e ogni tuo progresso mi insegnano cos'è la vita. Quando ti stringo in un abbraccio tu sei ancora parte di me... E lo sarai per sempre...

La tua mamma...

Fiordaliso e Gabriele 3m 26gg

sabato 4 aprile 2009

La quiete dopo la tempesta...

Una tempesta interiore, che mi sono creata tutta da sola... Così... Perchè avevo voglia di farmi del male... Non lo so...

Le nuvole così come arrivano se ne vanno... Anche se è difficile godere del calore del sole quando si è come me: volubile e convinta che dietro l'angolo ci sia sempre qualcosa di negativo, una brutta sorpresa. Quando si è incapaci di essere felici insomma...

Ad ogni modo è tutta una questione di come ci si sente dentro... Di sicurezza in se stessi... Di volontà...



Mi interrogo spesso sulla mia smania di controllo... Sulla mia possessività... Mi rendo conto che a volte vorrei gestire le cose che ho intorno a mio piacimento e metterle tutte al posto giusto... Faccio così anche per quanto riguarda le relazioni interpersonali... Come a voler rimettere tutti i pezzi di un grande puzzle al loro posto e sentire un'angoscia smisurata nel vedere che magari uno manca oppure non è inserito dove dovrebbe stare...

Sono io che sbaglio! Non devo cercare di cambiare ciò che mi circonda! Almeno... Non sempre!
Non posso continuare ad avere la prestesa di controllare tutto! Devo mettermelo in testa.



Non sono una persona che cede all'invidia, alla gelosia... Chissà come mai però nel rapporto di coppia pretendo di poter controllare tutto, monitorare ogni minimo pensiero dell'altra persona. A volte la mia possessività fa assumere al'individuo in questione le caratteristiche di un 'oggetto'. E questo mi sembra davvero riprovevole.

C'è da chiedersi quanto amore si riponga nei confronti del partner e quanto invece nei confronti di se stessi attraverso la gelosia. Posto che il menefreghismo non è mai indice di un sentimento, almeno il rispetto dovrebbe esserlo. Si ama una persona quando la si lascia libera... Allora io cosa sto facendo?

Dovrei rivedere un po' ciò che provo per me stessa prima di analizzare il rapporto di coppia... Dovrei sentirmi realizzata, appagata. E' questo che mi manca. Da una vita ormai.

Sembra l'intervento dei luoghi comuni... Ma è così. Finchè non lo capisco e non sblocco questa situazione le cose non cambieranno mai.

Forse però sto già iniziando a farlo!

mercoledì 1 aprile 2009

Pensieri della notte...

Non riesco a prendere sonno... Sarà il caffè di questo pomeriggio... Non lo so..

Quanto odio le nottate così! E' il momento in cui viene fuori tutto... La mente viaggia... I pensieri arrivano, se ne vanno, ritornano...

Questi sono i classici momenti in cui riesco a mettere in discussione tutta la mia vita... Penso, rimugino... Mi pongo una caterva di domande che guarda caso non trovano mai una risposta!

Perchè non arrivi, sonno? Non ho voglia di pensare!

Cerco di trovare quel briciolo di razionalità che ormai ho perso chissà dove... Non riesco più a mettere a fuoco nulla, a prenderne il giusto distacco.

A volte penso che dovrei essere più cinica, mi sforzo di provarci... Ma la mia natura ha sempre il sopravvento.

La mia testa mi dice che deve essere tutto come dico io. Ciò che è diverso da me mi spaventa, non so... Le mie relazioni subiscono questo mio 'voler riordinare il caos del mondo'... Scarico su di esse tutto quello che trovo di inspiegabile in ciò che mi circonda.

Forse dovrei solo capire che la perfezione non esiste... Cos'è poi la perfezione? Il ripetersi di cose tutte uguali? Niente... Ecco che cos'è.

Attraverso la comunicazione si esprimono le diversità. Bene, inizierò a comunicare davvero. Non mi nasconderò più dietro questa maledetta maschera. Non mi vergognerò più dei miei pensieri, delle mie debolezze, delle mie paure.