domenica 12 luglio 2009

Nostalgia - parte seconda

Era già da giorni che il mio pensiero tornava nostalgico a quelle giornate universitarie che ai tempi consideravo una monotona routine. Adesso prendere appunti seguendo una lezione di filosofia piuttosto che sentire l'adrenalina addosso per un esame incombente mi sembrano cose di una vita lontana, poco apprezzata nel momento stesso in cui sono state vissute. Ma d'altro canto si sa che tutto si apprezza, e magari rimpiange, a posteriori.
In questi giorni ho fatto ricerche in internet con l'intenzione di iscrivermi ad una specialistica, forse con l'illusione di potermi ancora una volta sentire una giovane studentessa universitaria, con un futuro da creare come una pagina bianca su cui scrivere. Mi soffermo ad immaginare come potrà essere e, anche se consapevole del fatto che dovrei vivere un'università mordi-e-fuggi (da non frequentante, ovviamente) devo ammettere che se penso di dover tornare sui libri mi sento - come si dice? - le farfalle nella pancia. E sono qua che rifletto.. Antropologia? Comunicazione e Marketing?


Oggi ero al centro commerciale con il mio ragazzo e con Gabri. Ero seduta ad un tavolino e stavo dando un po' di gelato al pargolo quando il mio sguardo ha incontrato quello di una vecchia collega universitaria che stava passeggiando col suo moroso. Ci siamo salutate e abbiamo realizzato che era una vita che non ci vedevamo. Anni. "Dalla Cina" ha detto lei. Sì, dalla Cina.
Tante cose sono cambiate. Io le ho presentato mio figlio e lei mi ha raccontato che poi ci è ritornata in Cina. E' stata a Pechino col suo ragazzo per un anno (tra l'altro la loro storia d'amore è nata proprio durante quelle cinque settimane di corso che avevamo fatto insieme a Shanghai).
In quel momento è successa una cosa strana. Io la guardavo sognante e per un attimo ho immaginato di essere lei, spensierata, figlia del mondo, libera. Ho immaginato di poter viaggiare, conoscere, sperimentare. Ho visto in lei quella che sarei potuta diventare e quello che non ero.
Ma lei guardava me. Guardava mio figlio. Si stava immaginando mamma, con un bimbo tra le braccia e un amore incondizionato che le riempiva il cuore. Tanto che mi ha detto: "Ti invidio". E io sono rimasta davvero stupita da queste parole. Forse poco comuni al giorno d'oggi, poco "di moda".


Un giorno lei sarà sudata, stanca, stremata ma col sorriso sulle labbra perchè avrà in braccio il suo bebè.
Io sarò lontano da qui, col mio ragazzo e il mio adorato bambino, in Cina o chissà dove, e anche io sorriderò.
C'è un tempo per restare e un tempo per andare.
I sogni sono parte di noi, non vanno lasciati morire. Siamo noi a decidere se domani ci sarà il sereno o pioverà. Noi che decidiamo se è tempo di vivere o di morire. Il sole deve prima splendere dentro di noi, solo così potrà splendere anche fuori.
Desideri, sogni ambizioni. Non vi lascerò morire. La vita è una sola e non si sa mai cosa c'è dietro l'angolo. L'importante è come si aspetta e si affronta quello che ha in serbo per noi.
La maternità mi ha regalato qualcosa di importante, che prima non riuscivo a fare mio: la voglia di vivere.

9 commenti:

  1. Se posso darti un consiglio sulla laurea, prova a vedere Teorie e metodi della comunicazine (alla Statale). A me sembra molto interessante, io ho seguito solo un corso ma mi è piaciuto un sacco.

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  2. Sicuramente c'è in Bicocca, dove ho fatto la triennale, anche se sotto un'altra facoltà. Devo capire bene dove potrebbero accettarmi.. Il tempo stringe e devo fare una scelta... Io, indecisa cronica..

    Ah, sono entrata nel tuo blog! Complimenti davvero! Lo metto tra i preferiti perchè tratta tematiche che mi interessano molto.. Si può notare dai miei post, no? :)

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  3. qualche giorno fa ho scritto un post riflettendo su cosa significa essere madri e donne.
    io ho realizzato da molto tempo che nella vita voglio navigare il fiume e NON stare seduta sulla sua riva.
    voglio navigare il fiume con tutti gli ostacoli che troverò.
    non posso stare lì seduta e lasciar morire i miei sogni e le mie ambizioni senza lottare, come hai scritto anche tu.

    quindi, riassumendo: diventare madri è la cosa più bella che possa accadere ad una donna, ma, visto che donne si rimane, è giusto che questa voglia di vivere di cui parli ci aiuti a continuare a scoprire il mondo studiando, viaggiando, leggendo, non so. ma è giusto continuare a farlo ( nei limiti del possibile, ovviamente! )
    anche perchè ora partiamo con un vantaggio non indifferente: abbiamo dato la vita e sappiamo quanto vale.
    ciao! paola

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  4. D'accordo con entrambe :-)

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  5. Ops, Fiordaliso! Ho visto adesso quanti anni hai! Ma falla la specialistica, falla! C'è gente che alla tua età è ancora lì alla triennale a pascolare :-)
    Se poi ti iscrivi in Statale ci vediamo :-)
    Ho trovato la pagina col piano di studi:
    http://www.cosp.unimi.it/offerta_didattica/2244.htm

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  6. @ PaolaFrancy: vado subito a leggere il post! ;)

    @ La.Stefi: Sì, sì, in università ci torno, è quasi sicuro. Per quanto riguarda la scelta ci devo pensare un attimo, anche se manca davvero poco.. Ti terrò aggiornata!

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  7. Mi piace molto "c'è un tempo per andare e un tempo per tornare". Mi ritrovo tantissimo in queste parole, ma anche nel resto, perciò non aggiungo nulla. Io ti direi antropologia, comunque.

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  8. Ciao! Finalmente approdo sul tuo blog...
    Hai ragione, c'è un tempo per tutto. Basta decidere in quale ordine vogliamo adoperarci per coltivare i nostri desideri.
    Ti auguro di cuore che tutti i tuoi sogni si realizzino!
    Un abbraccio

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  9. @ Denise: In qualche modo la nostra situazione è simile. Spero di trovare la tua forza per continuare a studiare e a sperare!

    @ Mamma in 3D: Grazie mille per la visita! Mi metterò d'impegno affinchè possano realizzarsi! Almeno ci proverò! ;)

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