lunedì 8 marzo 2010

8 marzo... a modo mio.

Eccomi qua, davanti al pc, cercando di scrivivre qualcosa di sensato su questa "festa". Come se quello che abbia da dire sulla questione di genere non l'avessi già detto.
Allora mi chiedo.. Donne, per cosa andremo a festeggiare stasera?
Per la bassissima percentuale di donne lavoratrici in Italia e per le discriminazioni sui luoghi di lavoro?
Per le continue violenze domestiche che molte di noi non smetteranno di subire?
Per le ragazzine malmenate e buttate sulla strada, costrette a prostituirsi?
Per le donne stuprate da sconosciuti per la strada, così come da familiari tra le mura di casa?
Per le donne della televisione ridotte a spogliarsi e a mostrare le chiappe pur di essere considerate?
Per tutte quelle donne coperte dal velo anche quando non vogliono, bruciate, torturare o prese a sassate per adulterio?
Per le avances degli uomini che molte di noi subiscono per paura di reagire?
Per le donne che possono scegliere se essere madri devote o "puttane"?
Per le donne che saranno ancora una volta l'oggetto da giudicare e non il soggetto giudicante?
Per la sostanza del mondo, che è maschile, mentre il femminile rimarrà solo un "accidente"?
Per i nostri diritti, che non sono visti come naturali e sacrosanti ma come rivendicazioni noiose portate avanti da scassapalle frustrate?
Per le donne che continueranno a vomitare per assomigliare a qualche scheletro proposto dai media?
Per il continuo senso di inadeguatezza col quale la misoginia dilagante della nostra società cercherà sempre di punirci?

Allora pensiamoci su quando sorrideremo compiaciute al benefattore che ci porgerà un mazzetto di mimose, dandoci così il contentino per tenerci buone, come fossimo bimbe viziate che non aspettano altro che il balocco con cui trastullarsi. Pensiamoci su quando alla televisione verranno dette sempre le solite cose dalle stesse persone, come se fosse una cosa dovuta, tanto fumo e niente arrosto purtroppo. Pensiamoci su quando l'8 marzo diventa una festa da emarginate, fatta apposta per circoscrivere un problema, per tenerci a bada.

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